Un testo, quello scritto da Paolo Taggi e Giorgio Simonelli, che è presto diventato uno strumento indispensabile per gli studenti delle Scienze della Comunicazione Radiotelevisiva.
Scrive Gianfranco Bettetini nella prefazione: Il telefono consente una parità di ruoli conversativi, consente di poter rispondere ad un messaggio in tempo reale, sullo stesso canale di trasmissione e con lo stesso potere dell’interlocutore. Inoltre la presenza del telefono nei programmi si giustifica per il fatto che gli apparati radiofonici, pubblici e privati, hanno a disposizione budget desolatamente inferiori a quelli televisivi per la loro programmazione. Ecco pronto il telefono e miriadi di persone disposte a riversare i loro problemi nei circuiti diffusivi di massa o a rispondere alle domande dei quiz o, più concretamente, ad entrare come apparenti coautori alla gestione del programma. Per questi e altri motivi il telefono, esempio rigoroso della comunicazione interpersonale, è diventato attore di primo piano della comunicazione di massa.
La postfazione è un contributo in forma di intervista di Corrado Guerzoni, storico conduttore del 3131 e Direttore di Radiodue.
I fantasmi del dialogo –

I fantasmi del dialogo